10 modi per liberarsi del superfluo (e fare finalmente un po’ d’ordine)

1. Impara a riconoscere la natura del tuo disordine

Per mantenere la casa sgombra dalla confusione, devi capire a fondo perché le cose si accumulano tanto per cominciare. Le fondatrici del metodo NEAT, Molly Graves e Ashley Murphy credono che la maggior parte delle persone rientri in queste “categorie del disordine”:

Troppo occupati = Troppi extra: compri articoli che già possiedi perché non hai messo a punto un sistema per la loro collocazione oppure, quando hai bisogno di trovare le cose velocemente, ti manca il tempo per scandagliare tutti i posti possibili.

L’ansioso cronico = deve conservare tutto: temi che “potrebbe” servirti qualcosa in futuro, così conservi tutto, “non si sa mai”.

Sovraccarico nella vita = sovraccarico a casa: non sai da dove iniziare, così ti limiti a vivere nel caos.

Identificando la categoria cui appartieni, puoi evitare i tuoi punti deboli

2. Quando passi in rassegna i tuoi effetti personali, fatti 3 domande.

Dunque, il primo passo per una “cura” contro il disordine è scrivere le tue espressioni preferite da accumulatore compulsivo. Le prime tre dei miei clienti sono: “Devo consumarlo fino alla fine”, “Qualcuno potrebbe usarlo” e “Ma mi serve!”. Se non usi un oggetto almeno una volta all’anno, queste esternazioni sono sintomo di una disfunzione, in realtà. Attenendoti a questi pensieri, resterai sbilanciato e sommerso dalle cose per sempre.

Invece, sfrutta il tuo potere di analisi per aggirare con l’astuzia la logica di queste frasi. Quando chiedo ai clienti cosa desiderano, le risposte più comuni sono “pace”, “spazio” e “libertà”. Il disordine ci impedisce di raggiungere tali obiettivi, e spendiamo una fortuna per comprare case più grandi. Lo spazio vuoto è più prezioso – psicologicamente e fisicamente – di quasi tutto il resto.

Tenendo presente questo, entra in una stanza della casa e concentrati su dieci oggetti a caso. Mentre passi in rassegna ciascuno di loro, chiediti: Mi serve davvero? Mi piace sul serio? Scambierei la mia pace interiore per questo? Le risposte possono aiutarti a frenare gli istinti da accumulatore compulsivo, permettendoti di fare spazio e andare avanti.

3. Prova l’esercizio “riordina in dieci minuti”

Se ti senti sommerso e non sai da dove iniziare, ecco una tecnica che ti aiuterà lentamente a contrastare questa sensazione. Io lo chiamo “il tango del sacchetto della spazzatura” ed ecco come funziona.

Prendi due sacchi della spazzatura con l’idea di liberarti del disordine superficiale di casa tua.

Nel primo sacco metti la spazzatura, nel secondo roba da donare a un’associazione benefica o al mercatino dell’usato, libri che hai letto e vestiti che non ti stanno più – e qualsiasi altra cosa che desideri vedere fuori di casa.

Seguendo questa semplice routine di dieci minuti al giorno, per

una settimana, già noterai la differenza. Seguila ogni giorno per due settimane e tutti noteranno la differenza.

 

4. Tieni sotto controllo le scartoffie.

Se non hai il tempo di leggere la posta, non iniziare. Non puoi affettare il pollo per la cena e ordinare le bollette contemporaneamente, perciò quando arrivi sull’uscio di casa con un mucchio di posta, mettila in un cesto, in una scatola, in qualsiasi altro contenitore pronto allo scopo. Non possiedi un contenitore del genere? Non c’è da stupirsi se in casa c’è posta impilata ovunque.

Quando sei pronto, porta il tuo cestino della mail nella stanza in cui di solito esamini le scartoffie. Prima di tutto tira fuori newsletter e volantini e mettili da parte; puoi ritagliare i coupon o metterli nel contenitore per la differenziata – in un secondo momento. Metti da parte anche i cataloghi. Se compri qualcosa di specifico, conservali (precisazione: non sono ammessi doppioni. Il catalogo nuovo sostituisce il vecchio, che va riciclato). Se ricevi cataloghi che non hai mai voluto, strappa le pagine con l’etichetta postale e tienile da parte, serviranno per dopo. Poi separa il resto: bollette, posta personale, inviti urgenti, richieste di donazioni, rinnovi di abbonamento, offerte di carte di credito nuove e via dicendo.

Apri prima le bollette, perché rappresentano un accordo da rispettare; se vuoi determinati servizi, devi pagare. Tutta quella roba che dice “Sei stato selezionato e riceverai questi regali gratis” va nel contenitore della differenziata. Ti interessano solo la bolletta e l’indirizzo sulla busta.

Metti da parte gli inviti; più tardi, li segnerai in agenda e invierai la tua risposta.

Se nello studio di casa c’è spazio, prevedi dei piccoli contenitori dove suddividere bollette, inviti e corrispondenza.

Quando avrai finito di riordinare, potrai dedicarti alla lettura delle tue riviste. O prendere le pagine che avevi strappato, chiamare le aziende mittenti e dire loro che non vuoi più i cataloghi. (Puoi anche registrarti su Catalogchoice.org, un servizio gratis che bloccherà l’invio di questa posta indesiderata)

5. Dedicati a una routine del riordino.

Pensa alla tua lavatrice: la riempiresti con indumenti sporchi attivandola per 20 minuti, per poi spegnerla e lasciare che i vestiti restino lì per due giorni? Ti ritroveresti con un ammasso puzzolente! Stesso discorso vale per la tua routine quotidiana: fare le cose a metà crea scompiglio. Ecco perché è importante portare a termine ogni ciclo. Ad esempio, se porti un piatto sporco in cucina, non lasciarlo sul ripiano – mettilo in lavastoviglie! Quando ti infili i pantaloni da tuta, dopo il lavoro, non buttare la camicia sul letto, appendila nell’armadio. Tutti questi compiti richiedono circa un minuto, un tempo minimo se paragonato a quello che perderesti a cercare la camicia.

 

6. Memorizza la parola d’ordine per una casa pulita.

Fino a nuovo ordine, non uscire a comprare niente di nuovo o inutile, niente shopping terapeutico, niente “affaroni”, niente saldi! Invece, liberati di tutto il disordine possibile, più velocemente possibile, utilizzando il metodo FAST. Ecco una spiegazione punto per punto su come pulire casa e diventare organizzato.

Stabilisci un orario che vada bene a tutte le persone coinvolte. Fare le pulizie è un affare di famiglia, perciò ingaggia gli altri fissando l’inizio in un orario che funzioni per tutti, e imponi la presenza obbligatoria! Prevedi un sabato o una domenica, o poche ore ogni giorno, per rimboccarsi le maniche.

Tutto ciò che non hai usato per 12 mesi. Ammettilo: se non hai usato un oggetto nell’ultimo anno, è molto improbabile che ti serva davvero o che lo userai abbastanza da giustificarne l’ingombro in casa tua. Non indugiare e liberatene! Fatti queste domande quando sei di fronte a ogni elemento di disordine:

• Lo uso

• Quanto tempo è passato dall’ultima volta che l’ho usato?

• Lo userò ancora?

• Merita lo spazio che occupa in casa?

Ricorda: lo scopo è liberare casa tua da questa roba, non spostarla in un’altra stanza. Resterai sorpreso di fronte alla quantità di articoli inutilizzati e superflui. Non sprecare il tempo a inventarti motivi per conservare queste cose.

Le cianfrusaglie degli altri. Il disordine è già poco piacevole quando è tuo, figuriamoci quando appartiene a un’altra persona. La casa dovrebbe contenere solo cose che appartengono a te. Se si tratta di un oggetto che hai preso in prestito, restituiscilo. Se hai concluso una relazione o hai divorziato, è il momento di lasciare andare gli effetti personali del tuo ex. Se i tuoi figli hanno preso casa da soli, è tempo che vengano a prendere la loro roba.

La spazzatura: Il bidone è tuo amico. Un amico molto affamato. Sii orgoglioso della quantità di cose che butti via e rendilo divertente. Gareggia con gli altri membri della famiglia per stabilire chi ricicla di più o assegna un premio al miglior “differenziatore”. Ricorda l’obiettivo: vuoi conservare solo le cose che hanno un’utilità nel tuo spazio.

 

7. Separati dai ricordi ingombranti

Casa tua non è un museo. Molte persone rispettano una regola non scritta che prevede l’obbligo di conservare i piatti della prozia, anche se non ti piacciano, solo perché li usava lei. Ma forse neanche alla tua prozia sono mai piaciuti, e forse si è sentita in colpa a disfarsene. Le cose non devono diventare tue solo perché sono appartenute a un parente. Non vivi la sua vita, e non sei una brutta persona solo perché dai via gli oggetti ereditati.

Se gli oggetti acquisiti hanno un valore, potresti sentirti legato a loro da un punto di vista economico: “Ma è argento vero, non posso darlo via”. Sì che puoi. Donalo, registra quanto vale e deducilo dalle tasse. Oppure regalalo a un altro parente a cui piacerebbe. O vendilo su eBay. E se una cosa ti piace abbastanza da tenerla, considerala un rimpiazzo, non un’aggiunta – tieni la lampada da lettura della nonna, ma dona quella che hai già.

È difficile separarsi dai ricordi della tua vita perché, quando li guardi, rivivi una storia: per te, è il maglione di cashmere che hai indossato al primo appuntamento con l’uomo che sarebbe diventato tuo marito; per tutti gli altri, è solo un vecchio maglione pieno di buchi. Il segreto per separarsi dagli oggetti “sospesi nel tempo” è non ricordare quella storia. Esci dalla stanza, rientra e renditi conto di cosa stai tenendo stretto: un indumento che ha visto giorni migliori. Regola generale: se non ti serve, liberatene.

 

8. Libera il tuo armadio in modo intelligente.

Appendi tutti i vestiti con le grucce al contrario. Per i prossimi sei mesi, se indossi un capo di abbigliamento, riponilo nell’armadio con la gruccia posizionata in modo corretto. Se provi un capo ma decidi di non indossarlo, assicurati di rimetterlo nell’armadio con la gruccia al contrario – non barare! Preparati allo shock: stai per scoprire che di molti vestiti non sai che fartene. Dovresti proprio riflettere sull’opportunità di sbarazzarti degli abiti che non indossi regolarmente.

9. Prova il test dello scatolone per un mese.

Non sai stabilire cosa usi in cucina e cosa, invece, non ti serve? Ecco un metodo collaudato per scoprirlo. Svuota il cassetto degli utensili da cucina in uno scatolone. Per un mese, riponi di nuovo quell’utensile nel cassetto solo se lo hai tirato fuori dallo scatolone per utilizzarlo. Se dopo quattro settimane è ancora nello scatolone, non ti serve. Donalo ad un’organizzazione benefica.

 

10. Ricorda questa considerazione finale.

“Tutti hanno un posto per le forchette in casa. Se trovassi una forchetta nel bagno o sotto il divano, sapresti subito che quello non è il suo posto e la riporresti nel suo cassetto senza indugi. Nella vita, dovresti mettere a posto ogni cosa con questa facilità. Se un oggetto non occupa uno spazio specifico, quando non utilizzato, diventa disordine”. Steve McClatchy, consulente per la produttività e autore di “Decide: Work Smarter, Reduce Your Stress, and Lead By Example”