A Marino la prima delibera 5Stelle sul “reddito di cittadinanza locale”

Mentre al Sud continuano a piovere nei centri per l’impiego richieste per il reddito di cittadinanza, essendo in molti convinti che il successo elettorale del Movimento5Stelle abbia automaticamente reso operativa la promessa di Luigi Di Maio e degli altri pentastellati, il Comune di Marino sembra fare sul serio sugli aiuti ai disoccupati.

Nella seduta di consiglio comunale del 28 febbraio scorso è stato infatti approvato con delibera il regolamento sul “reddito di cittadinanza locale”. Il primo passo per un bando finalizzato ad aiutare famiglie in difficoltà, con un assegno tra i 400 e i 600 euro. Ma anche con mille restrizioni che sembrano ridurre fortemente il campo dei possibili beneficiari della “cura grillina” alla povertà.

A Marino, nei Castelli Romani, si è insediata due anni fa una giunta pentastellata dopo che il precedente esecutivo di centrodestra era stato travolto da indagini e arresti. Un Comune che era diventato simbolo della corruzione quello conquistato dal sindaco Carlo Colizza e che ora sembra voler fare da apripista sul discusso reddito di cittadinanza.

L’obiettivo dei grillini marinesi? Presto detto: “Coprire aree disattese anche dalle recenti introduzioni di sostegno al reddito”. Un progetto messo a punto condividendo la proposta di legge in materia presentata il 29 ottobre 2013 al Senato dal M5S e diventata poi la principale promessa elettorale fino al 4 marzo scorso. La giunta Colizza è così sicura di “recuperare persone che in un periodo della loro vita hanno perso il lavoro trovandosi in una fascia d’età di difficile ricollocazione, ma che intendono mettere a disposizione della collettività le proprie energie e competenze, per intraprendere un percorso di riqualificazione professionale”.

Il regolamento approvato prevede che a chiedere il “reddito di cittadinanza locale” possa essere un solo componente delle famiglie in difficoltà che non rientrano nel reddito di inclusione, che il beneficiario partecipi a progetti formativi indicati dal servizio sociale, che partecipi a progetti gestiti dal Comune e ritenuti utili per la collettività e che comunichi tempestivamente qualsiasi variazione reddituale.

La parte più difficile è però quella dei requisiti per partecipare al bando. Saranno ammessi infatti solo i cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in regola con l’iscrizione anagrafica residenti a Marino da almeno cinque anni, di età compresa da i 43 e i 58 anni, completamente privi di lavoro per almeno tre anni consecutivi, senza ammortizzatori sociali o altre forme di sostegno al reddito, inseriti in un nucleo familiare con un’attestazione Isee non superiore ai novemila euro, che non hanno acquistato un’auto nuova nell’ultimo anno, che non hanno acquistato negli ultimi tre anni un’auto nuova superiore ai 1.300 cc o una moto nuova superiore ai 250 cc, che non hanno una casa oltre a quella di residenza e comunque che hanno solo un’abitazione povera.

Quanti si dovessero trovare in una situazione così pesante, se dovessero riuscire a ottenere il reddito di cittadinanza, otterrebbero un assegno da 400 euro se vivono da soli, da 450 se la famiglia è composta da due persone, da 500 euro se è composta da tre e da 600 euro per nucleo familiari con più di tre componenti. Per quanto tempo? L’aiuto è previsto per sei mesi e rinnovabile al massimo per altri sei.

La giunta Colizza è convinta di aiutare in tal modo circa 600 disoccupati marinesi e assicura di aver previsto uno stanziamento in bilancio di 300mila euro. Nessun cenno comunque a eventuali coperture nella delibera approvata, dove è invece precisato che “non comporta impegno di spesa né riduzione di entrata e non produce effetti diretti o indiretti sulla situazione patrimoniale dell’Ente, trattandosi di una regolamentazione”.