Acqua, altro aumento in bolletta: scatta il contributo per la depurazione

Nuovi aumenti nella bolletta dell’acqua. A lanciare di nuovo il sasso nello stagno è il comitato acqua pubblica, guidato da Gianfranco Morini. Stavolta però non c’entra Nuove Acque, c’entra l’ennesimo ente la cui sigla è «Arera», Autorità di regolazione per energia, reti e ambienti. Con una delibera, sottolinea il comitato, «Arera ha imposto la maggiorazione delle tariffe «mediante l’introduzione in bolletta della nuova componente Ui2 sui consumi d’acqua del 2018 (+0,27 euro a metro cubo)».

La misteriosa sigla configura una componente tariffaria perequativa destinata alla promozione della qualità tecnica e viene applicata a tutte le utenze del servizio idrico integrato come maggiorazione ai corrispettivi di acquedotto, fognatura e depurazione. Il comitato ha anche fatto i conti: «Per gli utenti aretini nel 2018 ciò costituirà un maggiore esborso di 380 mila euro e per il milione e mezzo di utenti toscani 6 milioni da pagare in più. A fine anno – chiosa ironicamente la nota – il montepremi  ammonterà a 100 milioni di euro».

Il rincaro in bolletta dei quasi 400 mila euro, essendo spalmato su decine di migliaia di cartelle, non inciderà significativamente sul bilancio familiare ma andrà a unirsi alla stangata dei servizi scattata con l’anno nuovo. Per quanto riguarda l’acqua, siamo reduci da un 2017 che ha confermato la qualità dei servizi del gestore. D’altro canto però va pure detto sempre nel 2017 agli aretini è andato in sorte il maggio rincaro sulla bolletta dell’acqua.

Gli utenti di casa nostra per 192 metri cubi di acqua in un anno, parametro che Cittadinanzattiva considera tipico del consumatore medio, hanno pagato in media 702 euro. Nel 2016 era andata meglio perché la cifra era di 634 euro: ciò significa che in 12 mesi abbiamo visto un icnremento 10%, il più alto in Toscana anche se per livelli assoluti ci sono tre province dove i cittadini spendono più di noi, ovvero Grosseto, Siena e Pisa con 703 euro e noi a 702. La cifra, peraltro è stata contestata da Nuove Acque: quel parametro, è stato detto, non è corretto e si riferisce a poche di utenze; la maggioranza delle famiglie, invece, consuma meno di 192 metri cubi annui.