Referendum Catalogna, primo incidente nella notte: spari a pallettoni contro seggio occupato. Quattro feriti

MENTRE migliaia di persone assistevano all’ultimo comizio organizzato dalle forze secessioniste nel centro di Barcellona, nell’entroterra catalano, a Manlleu, si è verificato il primo attacco violento collegato alla votazione: in uno dei seggi occupati dagli elettori, quattro persone sono rimaste lievemente ferite dopo che un uomo ha sparato con una carabina ad aria compressa. L’autore non è stato ancora identificato, ma tre dei feriti sono membri del Comitato locale di Difesa del referendum.

Già ieri la giornata non era stata delle più semplici, continui i botta e risposta tra Madrid e la Generalitat catalana. Alla minaccia dello Stato spagnolo di impedire la votazione, la Catalogna aveva risposto lanciando una sfida: “Se bloccate i seggi, troveremo alternative per votare”. Per questo i manifestanti pro referendum, per difendere i luoghi del voto, si sono organizzati per occupare scuole e uffici, come l’istituto Collaso i Gil di Barcellona, nella Ciutat Vella, tra i primi ad essere conquistati. Qui, al grido di “Votarem” (voteremo), genitori, professori e attivisti erano entrati nella struttura scavalcando il cancello con una scala, mentre una catena umana portava sino all’interno della scuola viveri e beni di prima necessità per passare le notti.

La sfida è stata lanciata, ma la battaglia Madrid la sta giocando soprattutto online con la chiusura delle app utili alla consultazione. Offline l’applicazione per individuare i seggi all’ultimo minuto e quella per il voto elettronico. Eliminate così, dal mazzo delle alternative possibili, la più concreta delle carte che la Catalogna poteva giocarsi. Una situazione che il fondatore di WIkileaks Julian Assange in un tweet ha definito “la prima guerra mondiale su Internet”.

 Ancora chiuso anche lo spazio aereo sopra la capitale e così sarà sino a lunedì. Intato, via terra, sono arrivati a Barcellona circa 4mila agricoltori con i loro trattori che domani si occuperanno di impedire l’intervento delle forze di polizia creando una barriera intorno a luoghi del voto.