Routine….no grazie! 8 consigli per mantenere viva la passione…

E’ da sempre risaputo che uno delle cause di rottura delle coppie piu’ longeve sia la routine. Dopo le vacanze tornare alla vita di tutti i giorni non significa solo riprendere i ritmi lavorativi di sempre ma anche, ahimè, ripiombare talvolta nella routine quotidiana, che si sa, non aiuta la coppia. Che i mille impegni quotidiani e la routine siano la tomba dell’eros non è certo un mistero a volte per la stanchezza si crolla irrimediabilmente appena si tocca il materasso, altre volte sono le preoccupazioni, che durante le vacanze avevamo momentaneamente accantonato, ma che appena si rientra fanno subito capolino, a toglierci il desiderio. Poi ci sono i figli, gli imprevisti in ufficio e le innumerevoli incombenze che lasciano poco spazio alla fantasia e alla voglia di intimità. Ma con qualche sforzo, da parte di entrambi i partner, si può cercare di non venire fagocitati da ciò che la vita di tutti i giorni ci mette sul piatto”. Come? Passo passo, seguiamo alcuni consigli:

1) Ristabilire la scala di priorità. Spesso lo si fa in ferie. Quando la testa è più sgombra dalle incombenze quotidiane, spesso ci si domanda quali siano veramente le nostre priorità. E allora si definisce una scala di valori, un ordine di importanza di ciò in cui crediamo, di quello che ci piace, ci fa star bene e ci interessa sul serio. Ovviamente è impensabile o molto difficile stravolgere la propria esistenza. È bene, però, non dimenticarsi della nostra personale scala di priorità e mantenere la bussola puntata in quella direzione.

2) Scegliere una sera alla settimana da dedicare al nostro partner. Magari una pizza, un cinema, uno spettacolo a teatro, una passeggiata dopo cena. La regola è vincere pigrizia e stanchezza e uscire di casa con il nostro compagno/a. Comporta uno sforzo, costa fatica, ma sicuramente ripaga perché permette di gustarsi un momento di intimità che avrà ottime ripercussioni anche sulla vita sessuale.

3) Sorridere anche con il nostro partner, non solo con il resto del mondo. Capita a tutti di cercare di mostrare il meglio di sé a colleghi di lavoro o conoscenti, sfoderando sorrisi e mostrandosi comprensivi e amichevoli, mentre poi, una volta varcata la soglia di casa, ci si trasforma in musoni sgarbati. È sbagliato riservare la parte peggiore di noi agli affetti più cari, sforzarsi perché non accada è necessario.

4) Cercare sempre la complicità dell’altro. Ragionare separatamente, pensare con la propria testa sono azioni fondamentali e imprescindibili, ma poi bisogna cercare il confronto e il dialogo con l’altro/a.

5) Non gettare mai la spugna e non accumulare rancore. A volte ci si sente incomprese/i, ma non bisogna dimenticare che il mondo maschile e quello femminile hanno caratteristiche molto diverse che si ripercuotono ovviamente sulla vita di coppia. Sono spesso le donne a essere più attive e propositive e che gli uomini vadano “un po’ a rimorchio”. Ciò determina scontenti e frustrazioni. Per evitarli è meglio cercare di parlarsi sempre e di spiegare le ragioni di rabbia e rancore.

6) Se si hanno figli, cercare di stabilire una “rete sociale di autoaiuto” per avere qualche momento per la coppia. Che differenza fa avere due o tre bambini al seguito per un week end, se poi il successivo ci si potrà rilassare in compagnia del partner? Anche le fughe romantiche servono e, in mancanza di nonni e tate (spesso troppo costosi visto il periodo di crisi), scambiarsi favori con amici che hanno a loro volta figli può essere di grande beneficio per tutti, bimbi compresi.

7) Tra i buoni propositi, pensare anche a una distribuzione più equa delle incombenze domestiche e della gestione dei figli. Un uomo disponibile che dà una mano in cucina e che è disposto a parlare con le insegnanti del figlio e a prendere la figlia a danza risulta sicuramente molto più erotico del fannullone pantofolaio.

8) Allentare un po’ gli impegni parentali. A volte gli impegni serrati, stile ogni domenica con i suoceri, diventano claustrofobici e deleteri per la coppia. Sono spesso motivi di acredine e discussioni. Meglio, quindi, nel limite del possibile, diradare un po’ le riunioni di famiglia, specie se non desiderate ma “imposte”.