Aliquota al 20%, tetto di 100mila euro e galera per chi evade: ecco come funziona la pace fiscale

Tra i punti più attesi della manovra c’è la cosiddetta “pace fiscale“,un provvedimento che nelle intenzioni del governo giallo-verde vorrebbe permettere a chi ha un contenzioso con il fisco di ravvedersi e regolarizzare la propria posizione a condizioni agevolate. Non sarebbero invece coinvolti gli evasori totali.

L’accordo raggiunto stabilisce un’aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. Sarà prevista l’opzione di dichiarazione integrativa ma con la possibilità di far emergere fino ad un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate e comunque con un tetto di 100.000 euro per periodo d’imposta.

Tasse arretrate a rate – Per ridurre il contenzioso, si potranno inoltre sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado (o il 50% in caso di vittoria in primo grado). Allo stesso tempo, con la rottamazione ter delle cartelle Equitalia saranno cancellati sanzioni e interessi, dilazionando i pagamenti in 20 rate in 5 anni e arriverà lo stralcio delle minicartelle sotto mille euro accumulate dal 2000 al 2010.

Di Maio: “Non è un condono” – A spiegare che non si tratta di un generico condono ma di una cosa differente è il vice premier Luigi Di Maio: ​”Sicuramente ci sono due visioni diverse tra Lega e M5s sulla pace fiscale: per noi non doveva essere un condono e non sarà un condono perché si utilizzando tutti istituti già esistenti, come la dichiarazione integrativa”. “Aiutiamo tanti imprenditori, commercianti in difficoltà – ha proseguito il ministro del Lavoro e dello Sviluppo ecoomico – perché rateizziamo molto di più le cartelle esattoriali. E si paga molto di meno sulle cartelle per riuscire a smetterla di essere tra le grinfie di Equitalia”. Pene più severe arrivano per chi evade: “Prima di tutto ci siamo accordati sul fatto che per gli evasori ci sarà la galera. Ci sarà la pace fiscale per aiutare chi non ce la fa con le cartelle Equitalia, ma non ci sarà nessun salvacondotto per chi evade”, spiega su Facebook il leader M5s.

Le reazioni delle opposizioni – “Il pentastellato Pesco, attuale presidente della Commissione bilancio, tre anni fa definiva la rottamazione delle cartelle esattoriali un favore agli evasori fiscali. Oggi il M5S dà il via libera a uno dei più grandi condoni tombali che si ricordi. Sono senza vergogna #pacefiscale”. Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

“Hai evaso le tasse? Bravo! Sei stato più furbo di tanti altri italiani. Ora ti premiano. Puoi brindare. Fino a 100mila euro in 5 anni vincono i furbetti del condono. Mi dispiace per quelli che si sono fidati dei grillini. Da oggi con i Cinquefurbi si festeggia”. Così su Twitter Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd della Camera.

A fare il punto per Forza Italia è invece Renato Brunetta, deputato e responsabile del Dipartimento di politica economica di Fi. “Pace fiscale? La definizione è di Berlusconi. Voleva dire: cancellazione totale, dietro oblazione, per un triennio, di tutto il contenzioso col fisco di famiglie e imprese, in ragione – ha spiegato l’esponente azzurro – di una grande rivoluzione fiscale che doveva essere la Flat Tax, totalmente coperta da un pari taglio delle tax expenditures (deduzioni e detrazioni fiscali) e non finanziata in deficit”. L’esponente di Fi ha poi espresso solidarietà ad Antonio Tajani, attaccato da Luigi Di Maio. “Manifesto stima e apprezzamento per il lavoro fatto dal presidente del Parlamento europeo, a difesa dell’Europa e dell’Italia. Con questo governo Lega-M5s non solo è a rischio la nostra economia, dato l’isolamento dell’Italia, ma è a rischio – aggiunge – soprattutto la nostra libertà democratica. Ci troviamo di fronte a una vera e propria deriva autoritaria, e le parole odierne del vice premier grillino sono l’ennesima conferma”.