Corona si trova in Tribunale per il processo d’appello a suo carico che riguarda quei 1,7 milioni di euro che sono stati trovati nel sia controsoffitto della casa della sua collaboratrice Francesca Persi che in due cassette di sicurezza in Svizzera. In primo grado a giugno del 2017 era stato condannato a un anno per reati fiscali legati al mancato pagamento delle imposte da parte della sua società Atena (ma era stato assolto dalle accuse di intestazione fittizia dei beni) a fronte di una richiesta di 5 anni da parte della Procura.
Recentemente per Corona la pressione giudiziaria si è notevolmente allentata. Dopo la scarcerazione, i giudici gli hanno permesso anche di tornare ad utilizzare i social network e a rilasciare interviste. Ed ecco che Corona sta lavorando a un programma televisivo. Di cosa si tratta? Secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe vertere su un tema che lo ha toccato da vicino negli ultimi tempi. Ovvero su chi viene arrestato e finisce in carcere ingiustamente.
Intanto, nel suo breve colloquio con i cronisti, Corona è andato anche all’attacco della Procura di Milano per volontà del pm Paolo Storari. “Questo atto di appello è vergognoso e ve lo dimostrerò – ha detto – La differenza è che prima non potevo camminare, parlare e difendermi ora lo posso fare”. “In quell’atto – sostiene l’ex fotografo – ci sono bugie e falsità che sono querelabili da parte dello stesso Tribunale”.
Di fronte ai giudici in aula, oggi Corona dovrebbe fare delle dichiarazioni spontanee. “Sono preparatissimo sul mio processo – ha detto – in questo anno di galera ho imparato il codice penale a memoria e il diritto penale a memoria. In tutti gli altri paesi europei la Procura non può impugnare una sentenza di assoluzione”.