Ecco come lo Stato utilizza le tue tasse. L’Agenzia delle entrate promuove la “consapevolezza fiscale”

“Gentile Mario Rossi…ecco come lo Stato utilizza le tue tasse”. Arriva a metà aprile, con la stagione delle dichiarazioni, una pagina informativa personalizzata nel “cassetto” dell’Agenzia delle Entrate con la quale circa 30 milioni di contribuenti potranno conoscere come sono state utilizzate le proprie imposte versate nell’anno precedente. Ci sarà una tabella ed un grafico che riporta le principali voci, dall’istruzione al debito pubblico. Anche così i cittadini non saranno solo contribuenti, spiega il direttore delle Entrate Ruffini.

I cittadini che hanno presentato la dichiarazione dei redditi nel 2017 – annuncia l’Agenzia delle Entrate – potranno conoscere come sono state distribuite le imposte relative al 2016, accedendo al proprio cassetto fiscale o nella dichiarazione precompilata, in pratica attraverso l’accesso telematico alle proprie pagine fiscali che già molti cittadini hanno. “Nella speranza di fare cosa gradita, – si legge nella breve intro

Woman using calculator with doing finance at home office.


duzione alla pagina – Agenzia delle Entrate desidera fornirti alcune informazioni con l’obiettivo di essere ancora meglio al servizio tuo e dell’intera comunità. Contribuire alla propria comunità è essenziale – conclude – ma riteniamo lo sia anche avere la consapevolezza, per rispetto del cittadino prima ancora che del contribuente, di come vengano utilizzate le risorse fiscali”. È proprio questa la filosofia che ispirare il progetto che – ricorda l’Agenzia – rientra nel percorso tracciato dal direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, per “migliorare il senso di partecipazione dei cittadini troppo spesso considerati soltanto contribuenti”.

 

I soggetti potenzialmente interessati sono circa 30 milioni. Ci sono i circa 20 milioni che compilato il modello 730 direttamente o tramite intermediari e altri 10 milioni che invece dichiarano attraverso il modello Redditi.

La novità scatterà di fatto dalla metà di aprile, con l’avvio della stagione delle dichiarazioni dei redditi. “Accedendo al proprio cassetto fiscale o consultando la dichiarazione precompilata via web – spiegano alle Entrate – si potrà conoscere come sono state distribuite le risorse fiscali in un quadro sintetico che contiene le principali voci di spesa”.

In pratica sarà possibile scoprire come le proprio imposte versate – dall’Irpef alle varie addizionali, dalla cedolare sugli affitti al contributo di solidarietà – vengono “spacchettate” nelle diverse voci del bilancio della pubblica amministrazione: sanità pubblica, previdenza, istruzione, sicurezza, ordine pubblico, trasporti, cultura, protezione del territorio, ma anche la quota parte del debito pubblico o come si contribuisce al bilancio dell’Unione europea, oltre ai servizi generali delle pubbliche amministrazioni.

Ecco allora che un Mario Rossi che ha versato 10 mila euro di imposta sui redditi del 2016, saprà che 2.125 euro sono stati destinati alla voce previdenza e assistenza, 1.934 euro sono andati alla sanità, 1.090 euro all’istruzione, 882 euro a difesa, ordine pubblico e sicurezza, 832 ai servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione e così via. Tutte le principali voci di spesa dello Stato sono, quindi, riassunte in una tabella e in un “grafico a torta” attraverso i quali il contribuente potrà verificare concretamente il percorso compiuto dalle imposte in base alla propria dichiarazione dei redditi 2017.

L’accesso a questa nuova ‘pagina’ segue lo schema che il fisco utilizza già per la dichiarazione precompilata. Servirà la password a tutela della riservatezza. Si potranno usare per questo sia lo Spid, il sistema pubblico di identità digitale che consente di utilizzare le stesse credenziali per tutti i servizi on line delle amministrazioni pubbliche oppure, in alternativa, le password e il pin dei servizi dell’Agenzia delle Entrate, della carta nazionale dei servizi, dell’Inps o del portale NoiPa (quelle dei dipendenti pubblici). Ma si potrà anche chiedere di saperlo tramite un intermediario: un Caf o un professionista abilitato. Come dire, sono tante le strade possibili per questa nuova “consapevolezza fiscale”.