Harry Kane, l’uragano della Premier che Spinelli stava portando a Livorno: il retroscena…

“Proviamo per un giovane, una riserva del Tottenham…”. Estate 2013, qualche giorno prima di Ferragosto, fa un caldo tremendo e i saloni degli hotel milanesi iniziano a svuotarsi aspettando il gran finale. Eppure, in pieno calciomercato c’è il Livorno neopromosso del presidente Aldo Spinelli e del direttore Capozucca a caccia di rinforzi. In attacco, soprattutto, sempre con una discreta fantasia nelle idee: da Tommaso Rocchi a Samuele Longo fino alla salsa straniera passando da Dembelé del Clermont al colombiano Borja, alla fine arriverà proprio lui. Eppure, nei pomeriggi passati a vivisezionare profili ideali per l’attacco, spunta anche il nome di un ragazzotto inglese. “Ci sono novità? Chi prendete, presidente?”, la domanda è la solita nella telefonata della sera con Spinelli, in redazione a Sky. E nelle idee del numero uno del Livorno si accende una lampadina nuova: “Mah, guardi, i soliti nomi. Domani ci sentiamo per Rocchi, vediamo Longo… c’è anche un ragazzo inglese, giovane, una riserva del Tottenham ma non ricordo come si chiami”. Un check su Transfermarkt e via, Spinelli intanto è pensieroso: “Credo Scane, Canne, un nome del genere”. “Harry Kane, presidente?”. “Sì, lui. Abbiamo fatto una chiacchierata in Inghilterra, vediamo. Buona serata”. Ebbene sì, il Livorno ci ha provato per quel ragazzo che veniva da una vita da trottola in giro in prestito: cresciuto nel suo Tottenham, poi tra Leyton Orient, Millwall e un salto al Norwich City per la prima esperienza in Premier League, non andata benissimo. Solo tre presenze e poi via, altro prestito in Championship – la Serie B inglese -, al Leicester City. Insomma, il calcio dei ‘grandi’ non aveva ancora visto Kane protagonista né segnava così tanto nelle serie minori, a dire il vero. Da qui l’idea del Livorno del board Spinelli, Capozucca e Signorelli: una chiacchierata col Tottenham, due informazioni sul ragazzo e la tentazione di lanciarlo in Serie A. Dopo qualche giorno di trattative, niente da fare. Kane non è convinto, il Livorno non lo entusiasma, meglio giocarsi il posto con gli Spurs. Per il rammarico di Spinelli, che punterà su Borja e Emeghara. Andrà a finire male per il Livorno, in Serie B. Ma benissimo per Kane, Harry Kane, alla pronuncia letteralmente hurricane. Tradotto uragano, come quello che si è abbattuto quest’anno sulla Premier League: Harry non si è più mosso da Londra, segna a raffica, è diventato intoccabile nel Tottenham di Pochettino e idolo assoluto dei tifosi. White Hart Lane canta continuamente orgoglioso il nome del suo gioiello fatto in casa, finalmente un vanto tutto inglese e made in Spurs; lui risponde a suon di gol e braccia larghe per esultare, in pieno stile da nuova stella del calcio UK. Che poteva essere del Livorno, le strade infinite del mercato. Scane, Canne? No, Kane please.