Il Ministro Bonafede al CSM: “La lotta alla mafia e alla corruzione è una una priorità assoluta”

“La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono una priorità assoluta. La corruzione ha raggiunto un livello ineccepibile”. Alla seduta del Csm il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede riprende le parole del capo dello Stato per ribadire l’impegno che il nuovo esecutivo intende portare avanti su questo fronte.

Le parole del Presidente della Repubblica Mattarella “lanciano un monito molto ambizioso che, come ministro della Giustizia, intendo raccogliere e portare avanti a livello nazionale e internazionale”. Il Guardasigilli annuncia che la maggioranza di governo intende “impedire, per legge, che un magistrato che abbia svolto incarichi politici elettivi possa tornare a svolgere il ruolo di magistrato requirente o giudicante” questo perché “garantisce un maggiore consolidamento dei principi di autonomia, imparzialità e terzietà della magistratura”.

Durante la seduta straordinaria del plenum ha preso per primo la parola il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini: “L’efficienza dei servizi di giustizia costituisce un valore che non deve, tuttavia, suggerire torsioni prestazionali nei riguardi dei singoli magistrati, indebite commistioni tra l’esercizio delle funzioni di valutazione e i giudizio disciplinare.  È bene ribadire che, senza la necessaria linfa vitale delle risorse umane e strumentali, la giurisdizione, fatalmente, perde terreno e smarrisce la sua missione storica di garantire i diritti fondamentali”.

“Gli interventi di riforma di competenza del legislatore per essere realmente efficaci devono essere attuati con lungimiranza e non determinati da situazioni di emergenza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolineando che “il Paese chiede un’amministrazione della giustizia efficiente, capace di preservare l’autorevolezza e l’indipendenza dei magistrati”.