Iodio: carente più di un italiano su 10

Sono soprattutto donne e bambini a essere esposti alla carenza di iodio, con possibili ricadute sull’organismo e sul metabolismo, come ipotiroidismo, spossatezza e sensibilità al freddo. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi, il 29per cento della popolazione mondiale è esposta alla carenza di iodio e in Italia il deficit riguarda il 12 per cento della popolazione, più di un italiano su 10 (circa 6 milioni di persone).

In molti pensano che basti una passeggiata in riva al mare per fare il pieno ma lo iodio si assume solo attraverso gli alimenti, in particolare i prodotti ittici e, tra tutti, il tonno, uno degli alimenti più amati dagli italiani (presente nel 94per cento delle dispense italiane dati Doxa/ANCIT): 100 g di prodotto forniscono in media 50-100 µg di iodio, apportando l’11 per cento del fabbisogno quotidiano.

Lo iodio è un micronutriente minerale presente naturalmente nell’organismo (circa 10-20 mg) ma troppo spesso sottovalutato, situato principalmente nella tiroide, una ghiandola che produce gli ormoni triiodotironina (T3) e tiroxina (T4), che svolgono un ruolo determinante nelle fasi dell’accrescimento e dello sviluppo.

L’insufficienza di iodio ha effetti negativi in tutte le fasi della vita. La gravidanza e l’infanzia rappresentano le fasi più delicate poiché la tiroide è indispensabile per un adeguato sviluppo del sistema nervoso centrale che inizia durante la vita fetale e continua fino ai primi anni di vita, ma anche nel mantenimento dell’equilibrio metabolico dell’organismo adulto. Gli effetti di questa carenza si possono verificare in tutte le fasi della vita e senza un adeguato apporto il metabolismo diventerebbe pigro, generando un gran numero di patologie gravi, come il gozzo e l’ipotiroidismo.

Il tonno è ricco di iodio e, a parità di apporto nutrizionale con quello fresco, quello in scatola offre numerosi vantaggi in relazione alla sua facile reperibilità: fornisce in media 50-100 µg di iodio per 100 grammi. L’apporto di iodio del tonno è ottimale per la dieta in generale, anche nella terza e quarta età.

Lo iodio, infatti, consente il regolare sviluppo e accrescimento nell’età evolutiva, ottimizza il metabolismo dell’adulto, contrasta la perdita di masse muscolari nell’anziano e facilita un eccellente equilibrio psicofisico. Inoltre, va ricordato che in Italia, e in molte altre parti del mondo, vi è una carenza e quindi è necessario che vengano introdotti alimenti, come il tonno, ricchi di questo nutriente.

Lo iodio è essenziale per la salute delle cellule. Brucia il grasso in eccesso e mantiene forti unghie, capelli e denti. Aiuta a rafforzare il sistema immunitario, le prestazioni del cervello, la memoria, e regolare la temperatura corporea, soprattutto durante il cambio di stagione, quando la spossatezza e la sonnolenza sono più evidenti e causate dal cambiamento di temperatura.

Secondo i Livelli di Assunzione Raccomandati di nutrienti (LARN), il fabbisogno giornaliero di iodio nell’adulto è di 150 µg, nel bambino e nell’adolescente è tra i 90 e i 130 µg, mentre il fabbisogno aumenta fino a 200 µg al giorno in gravidanza e fino a 220 µg durante l’allattamento, necessario per un corretto sviluppo neurocognitivo. E l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha inoltre definito i livelli massimi tollerabili che risultano essere 600 µg /die per adulti (incluse le donne durante la gravidanza e allattamento) e compresi tra 200 e 500 µg /die per bambini e adolescenti.