La novità del governo: Addio denunce per chi perde i documenti

A chi nella propria vita non è mai capitato di perdere i documenti?

Chi perde la carta d’identità o altri documenti potrà evitare di sporgere denuncia alla polizia e limitarsi ad andare direttamente in Comune: la novità è stata comunicata dal commissario alla Spending Review Yoram Gutgeld, che l’ha inclusa fra le misure allo studio dell’esecutivo per contenere gli sprechi di spesa per i prossimi anni, parlando davanti alla Commissione federalismo fiscale.

Ogni anno, ha spiegato il commissario, si segnalano circa 2 milioni e mezzo di denunce di smarrimento dei documenti, che assorbono tante centinaia di uomini, tra carabinieri e polizia, in una attività amministrativa a basso valore aggiunto, inutile – spiega Gutgeld – L’idea è quella di creare un meccanismo per il quale se uno perde la carta d’identità va direttamente al Comune.

Con blocco turnonver -4% dei dipendenti nella pubblica amministrazione

«Con il blocco del turnover e i trasferimenti (ad esempio ai tribunali) abbiamo diminuito il numero di persone nella Pubblica amministrazione del 4%, nei ministeri la riduzione è quasi del 7%» ha aggiunto Gutgeld ricordando che il lavoro fatto finora «ha portato nel 2017 a una riduzione di spesa di quasi 30 miliardi al netto del costo del personale». Quanto al contributo dei singoli comparti «il 17% dei risparmi» è relativo «alla P.a. locale, il 24% alla P.a. centrale». «Grosso modo, la spesa pubblica italiana – ha ricordato il commissario – è di 830 miliardi: circa 300 rappresentano il “cuore” dei servizi pubblici (scuola, sanità, forze di polizia), una sessantina di miliardi sono investimenti in conto capitale, la spesa sociale è quasi 340 miliardi e poi gli interessi sul debito». I tagli si sono concentrati «sulla spesa aggredibile, cioè sul costo della “macchina” dei servizi pubblici».

Grosso modo, la spesa pubblica italiana – ha ricordato il commissario – è di 830 miliardi: circa 300 rappresentano il “cuore” dei servizi pubblici (scuola, sanità, forze di polizia), una sessantina di miliardi sono investimenti in conto capitale, la spesa sociale è quasi 340 miliardi e poi gli interessi sul debito». I tagli si sono concentrati «sulla spesa aggredibile, cioè sul costo della “macchina” dei servizi pubblici.