Le finestre, requisiti ed età: in pensione con quota 100

A febbraio comincia un nuovo corso sul fronte pensionistico. Farà il suo debutto quota 100. La riforma fortemente voluta dalla Lega manda definitivamente in pensione la legge Fornero. L’uscita dal lavoro sarà di fatto a 62 anni con 38 anni di contributi. Il governo sulle modalità d’uscita dal lavoro è stato molto chiaro: non ci saranno limiti per la platea che può accedere nè ci saranno penalizzazioni sugli assegni. Quota 100 di fatto è un primo passo verso una totale rivisitazione del sistema previdenziale. Il passo successivo, come aveva più volte sottolineato Matteo Salvini, è quello che porta a quota 41: uscita dal lavoro con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.

Sul fronte dell’uscita dal lavoro sarà possibile usufruire di tre finestre nel corso del 2019 a cadenza quadrimestrale. Tendenzialmente, secondo la prima bozza del provvedimento, le uscite dal lavoro erano previste per aprile, agosto e dicembre 2019. Con l’anticipo a febbraio dell’entrata in vigore del nuovo sistema bisogna capire se le finestre verranno anticipate o se si partirà comunque da aprile. Di fatto chi vuole lasciare il lavoro avrà comunque tre possibilità nel corso del prossimo anno di poter far richiesta per la quota 100.

La nuova riforma previdenziale riguarda soprattutto chi ha cominciato a lavorare intorno ai 30 anni. Ma i maggiori vantaggi sono essenzialmente per chi ha iniziato il suo percorso professionale tra i 22 e i 26 anni. È questa la fascia di età che principalmente avrà benefici dal nuovo regime previdenziale. Adesso si attende il varo della legge di bilancio per capire nel dettaglio quali saranno i requisiti e le tempistiche per l’accesso alla quota 100. Il tutto nell’attesa di un bollino verde da parte dell’Ue sulla legge di Bilancio che probabilmente aprirà un nuovo scontro con il governo.