Matteo Salvini: “Al governo anche con i 5 Stelle per ricucire l’Italia”

“Il premier spetta al centrodestra”, “che rimarrà compatto”. “Io sono pronto a fare il premier, però prima viene il programma”. Sì a “un tavolo di governo anche con i 5 Stelle”, con l’obiettivo di ricucire il Paese tramite un “assetto federale con il rafforzamento della Capitale”. Con la priorità di “ripartire dal Sud”. Così il leader della lega, Ecco le parole di Matteo Salvini.

“Ad aprile – ha dichiarato il leader della Lega – ci sono altre due prove elettorali, in regioni importanti come il Friuli e il Molise, e la nostra coalizione vincerà di nuovo. Nel frattempo, ci presenteremo con una proposta di governo al Presidente della Repubblica e auspicabilmente al Parlamento, dentro la quale ci sarà ciò che abbiamo promesso in campagna elettorale e che è diverso da ciò che qualcuno a Bruxelles vorrebbe farci fare. A costoro piacerebbe che aumentassimo l’Iva, che non toccassimo la legge Fornero e che continuassimo con i disastri che hanno fatto gli altri. Ma così non sarà”.

Lo schema?

“Si parte dal programma del centrodestra, ma non potendo governare da soli, perché al momento non abbiamo numeri sufficienti, siamo disposti ad ampliare e a modificare il nostro programma, tutelandone la coerenza”. “Bisogna mettersi al tavolo con tutti, e certamente anche con M5S. E a questo tavolo, bisognerà vedere come azzerare la legge Fornero, come si riducono le tasse, come si controlla l’immigrazione, anche perché adesso ricominceranno gli sbarchi”.

Un governo Salvini-Di Maio?

“Ho letto tante sciocchezze in proposito. La mia posizione è lineare. Noi abbiamo lavorato insieme, perché venissero eletti alle presidenze delle Camere due personaggi che rappresentassero il voto degli italiani. Questo voto è stato rispettato. Quella del governo è un’altra partita. Con Di Maio non abbiamo mai parlato di governo, e adesso cominceremo a farlo.”

L’imperativo, per il leader leghista, è ricucire l’Italia partendo dal Sud”

“La Lega – ha proseguito Salvini – sta lavorando a questa ricucitura, fin dal momento in cui sono diventato segretario. Nel centrodestra, il partito più votato a Roma e nel centro Italia è il nostro. E questo è indicativo di un messaggio che è stato capito. È fatto di autonomie e federalismo, con un ruolo forte per Roma. La centralità della Capitale italiana, in un Paese federale, è ancora più importante. Quello che non era maturo vent’anni fa, adesso lo è”. Cioè? “Io dico che in un sistema federale ma anche di tipo presidenzialistico, perché le due cose per noi vanno insieme, il rafforzamento di Roma è essenziale. Se i territori contano di più – e penso al processo di autonomia avviato in Lombardia e in Veneto e che dovrà essere esteso a tutte le regioni che lo vorranno – anche lo status della Capitale deve cambiare”.