Napoli, tutta l’amarezza di Sarri: «Non meritavo di essere liquidato così»

Napoli's coach Maurizio Sarri greets supporters at the end of the Italian Serie A soccer match SSC Napoli vs FC Crotone at San Paolo stadium in Naples, Italy, 20 May 2018. ANSA/CESARE ABBATE

Qualcosa supponeva, e come lui supponevano quelli della cerchiaristretta dei suoi fedelissimi: dopo la mancata concretizzazione di una offerta di rinnovo nell’ultima settimana, per Maurizio Sarri supporre era inevitabile.

Ma non proprio fino a questo punto, ecco. Ieri è stato il suo ultimo giorno a Castel Volturno: ha riportato l’auto che la società gli ha messo adisposizione in questi anni nel quartier generale dove ironia della sorte sono iniziati proprio in queste ore i lavori per i campi da allenamento. Una delle cose su cui l’ormai ex tecnico del Napoli aveva più insistito in queste tre stagioni.

Poi con la moglie Marina alla guida si è diretto in Toscana. Non sa ancora come il Napoli si muoverà ufficialmente, il tweet con cui verso le 18 De Laurentiis lo saluta e di fatto lo solleva dall’incarico, non chiarisce le modalità con cui  si arriverà al divorzio. Anche il tweet presidenziale, però, non gli viene comunicato dalla società.

Ha confidato che, al di là della parole formali, si aspetta l’esonero, che costerebbe 500mila euro al Napoli. Il che non significa che potrà accasarsi subito: perché c’è poi la storia dei diritti di immagine che costringerà l’eventuale nuovo club pronto a ingaggiarlo, quando uscirà allo scoperto, a dover trovare un’intesa proprio con De Laurentiis. Già, il futuro è adesso e arriva alla velocità della luce: Sarri ha tenuto a freno tutti i suoi corteggiatori, a partire dai russi dello Zenit. A San Pietroburgo erano e sono pronti a offrirgli 7 milioni e mezzo di euro per i prossimi 4 anni ma il tecnico di Figli ha sempre pensato di dover attendere l’offerta del Napoli prima di dire «resto» o «vado via».