Romanticismo si o no? Ecco come vivi il tuo rapporto

E vissero per sempre felici e contenti: è questo l’happy ending da favola a cui aspira l’amore romantico, ogni qualvolta una nuova relazione risveglia il desiderio, la speranza e l’illusione di una felicità assoluta e indistruttibile. Un rapporto che sopravviva alla fase di iniziale innamoramento in cui tutto appare perfetto deve però necessariamente confrontarsi con i limiti e i difetti dei due partner, passando dall’illusione alla costruzione. Quindi l’amore romantico, per emozionante che sia, ha due possibili evoluzioni: o finisce oppure evolve in un rapporto adulto. Ma c’è chi lo crede e lo pretende eterno, come accade a tutti gli adolescenti e a un certo numero di adulti che non vogliono crescere, oppure preferiscono le grandi scenografie alla sostanza e alle responsabilità.

In astrologia

Il romanticismo si legge soprattutto nei rapporti che nel Tema Natale legano Venere-amore alla Luna: quest’ultima simbolo di sensibilità, immaginazione, tenerezza, sogno, infanzia, simbiosi amorosa con la figura materna. In questi casi siamo di fronte a persone che nelle relazioni privilegiano il flusso emozionale e i voli di fantasia, talvolta stentando ad accettare gli inevitabili momenti di calo che possono crearsi anche nel più profondo  degli amori. È per esempio quel che accade a una Venere in Cancro (Segno governato proprio dalla Luna), oppure a una Venere in un qualunque Segno che però formi aspetti con la Luna.

Intensamente romantica è anche la Venere nettuniana, quella che si trovi per esempio in Pesci o che formi aspetti con Nettuno: qui l’amore si lega a parole come avventura, infinito, sacrificio, trasgressione, illusione, confusione, follia, sublimazione, masochismo, rinuncia, miracolo, magia, fuga dalla realtà. È la Venere di chi può amare fino ad annullarsi per il partner, ma anche di chi passa allegramente da un amore infinito all’altro, come pure di chi tende a relegare i rapporti d’amore in un campo stra-ordinario che spesso mal si integra con il tessuto della vita per così dire ordinaria: il lavoro, le amicizie, gli interessi, la famiglia. Oppure di chi preferisca “sublimare”, cioè vivere a un livello puramente mentale – magari a notevole distanza geografica – rapporti che non si concretizzano mai, forse perché in fondo non li vuole o ne ha paura. Quando Venere parla il linguaggio di Nettuno, il concetto di amore è sempre sospinto in un “altrove” che non si sa bene dove sia, come arrivarci e a quali rischi. Nei Temi Natali femminili può anche indicare la tendenza a “raddrizzare i rami storti”, cioè a innamorarsi di partner complicati o sofferti: fermo restando che i significati di Venere vanno analizzati nel contesto dell’intero Tema Natale.

Un pizzico di romanticismo è sicuramente un valore aggiunto che mantiene vivo l’entusiasmo anche in un rapporto di vecchia data, sebbene ci sia chi ottiene lo stesso risultato privilegiando l’intesa sessuale o quella mentale. Ma un eccesso di sentimentalismo – come un eccesso di distacco emotivo o sessuale – può produrre danni di varia entità. Certi nodi ricorrenti nelle nostre storie d’amore spesso derivano proprio dalla tendenza, quasi sempre inconscia, a desiderare relazioni troppo magiche e perfette per essere reali, troppo complicate per essere felici o troppo lontane da quello di cui in realtà avremmo bisogno per stare bene: se nonostante sforzi e buone intenzioni continuiamo a non trovare “quello giusto”, forse senza saperlo è come se cercassimo una persona scomparsa mostrando in giro la foto sbagliata.