“L’eccezionale situazione di tensione nei mercati energetici in Europa”, spiega l’Arera nel comunicato, è determinata da diversi fattori. Le sostenute quotazioni internazionali delle materie prime energetiche: in particolare, i prezzi di riferimento per l’Europa del gas naturale e del carbone risultano (in euro) in aumento del 13% e del 12% nel trimestre in corso rispetto al secondo trimestre 2018. Le quotazioni del gas europeo, poi, sono spinte verso l’alto anche dall’aumento dei prezzi del gas trasportato via mare (GNL) sui mercati asiatici (+22% – in euro – rispetto al secondo trimestre 2018), in quanto tale tensione limita in prospettiva l’offerta di gas naturale disponibile per l’Europa.
Conseguentemente, in base ai dati di pre-consuntivo, il prezzo della borsa elettrica italiana (PUN) risulta in aumento di circa il 29% rispetto al secondo trimestre del 2018, scontando anche il calo della produzione idroelettrica e temperature superiori alla media stagionale nel mese di settembre. Inoltre i prezzi sui mercati a termine per il quarto trimestre non danno segnali di inversione dell’attuale tendenza al rialzo.
Pertanto, pur in presenza del blocco degli oneri generali elettrici, dal prossimo 1° ottobre la spesa per l’energia per la famiglia tipo in tutela registrerà un incremento del 7,6% per l’energia elettrica (+1,5 cent€/kWh) e del 6,1% per il gas naturale (+4,78cent€/Smc) rispetto alla spesa del terzo trimestre. Per l’elettricità la spesa (al lordo tasse) per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018) sarà di 552 euro, con una variazione del +6,1% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° gennaio 2017 – 31 dicembre 2017), corrispondente a un aumento di circa 32 euro/anno. Nello stesso periodo la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.096 euro, con una variazione del +5,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° gennaio 2017 – 31 dicembre 2017), corrispondente a circa 61 euro/anno.