Strage di Erba, la Cassazione: sì a nuovi accertamenti

Erba, 12 novembre 2018 – No all’incidente probatorio sui reperti mai analizzati sul luogo della strage di Erba, in cui furono uccide quattro persone la sera dell’11 dicembre 2006, ma via libera alla possibilità, per la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo, di poterlo fare nell’ambito delle indagini difensive, dandone avviso al pubblico ministero.

Secondo i difensori della coppia, rimane più che uno spiraglio per poter arrivare a una revisione della sentenza nelle motivazioni con cui la Cassazione ha respinto la richiesta di incidente probatorio sui reperti – un accendino, un mazzo di chiavi, formazioni pilifere e altri – sottolineando, però, la possibilità di ricorrere alla formula dell’accertamento irripetibile con la “necessità di un avviso al pubblico ministero” affinché possa nominare suo consulenti. “Cosa che faremo – spiega uno di legali dei coniugi Romano, Fabio Schembri – anche se, prima della decisione della Cassazione, alcuni reperti sono stati distrutti dalla cancelleria della Corte d’assise di Como: ne rimangono altri presso il Ris e l’Università di Pavia”.