Terremoto a Catania, diverse scosse nella notte. «La gente si è riversata nelle strade». L’Ingv: magnitudo 4.8

Una forte scossa di terremoto è stata avvertita, intorno alle 2.34 di questa notte, in provincia di Catania. Oltre che nel capoluogo, il sisma è stato sentito con particolare forza nelle zone di i comuni di Centuripe, Biancavilla, Adrano e Paternò. Ma è stato percepito in un’ampia area della Sicilia orientale, da Messina a Ragusa. Decine di persone, risvegliate nel pieno della notte, hanno dato l’allarme via Twitter e Facebook: «L’evento sismico ha avuto una lunga durata ed è stato avvertito distintamente dalle popolazioni dei centri etnei – ha scritto Giuseppe Ranno, tra i primi a lasciare una testimonianza sul web-. Si sono registrati anche diversi danni con piccoli crolli ai danni di abitazioni ed edifici pubblici. La gente si è riversata in strada». Nei luoghi colpiti dal sisma sono subito intervenuti i Vigili del fuoco e la Protezione civile.Alcune persone sono rimaste ferite in modo non grave e sono state portate nell’ospedale di Biancavilla, altre sono state ricoverate in stato di choc.

Magnitudo 4.8

L’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha confermato via Twitter la magnitudo del sisma: 4.8 nella scala Richter. L’evento risulta localizzato a 1,9 chilometri a sud di Santa Maria di Licodia. Altrescosse di minore entità sono state registratevicino a Bronte, la prima (magnitudo 2.2) alle ore 2.14, l’altra (magnitudo 2.0) alle 2.26. Infine un’altra scossa nella zona di Biancavilla, di magnitudo 2.5; in questo comune sono stati segnalati i danni più vistosi, e si è staccato anche il cornicione di una chiesa.

La paura sui social

Nel corso della notte molte persone hanno raccontato sui social il risveglio improvviso e la paura. Così l’utente Demosumarte via Twitter: «In pratica mi sono alzato, ho preso la macchina, sono andato dai miei, ho controllato che i miei e i gatti stessero bene, ho guidato per tutto il paese tipo protezione civile per vedere se la gente fosse per strada. Ed ora torno a dormire». Marzia Vitello: «Mio cugino, dall’istituto di Geofisica e Vulcanologia di Catania, dice che si è verificata anche una seconda scossa di magnitudo 2 e qualcosa. Si suppone che si sia concluso, per il momento. Cerchiamo tutti di tranquillizzarci, coraggio». Alexandra: «Beati coloro che riescono a rimanere calmi e adesso stanno nuovamente dormendo. È passata più di mezz’ora e io sto ancora tremando grazie agli scenari apocalittici che si proiettano nella mia mente e ai cani che abbaiano come ossessi». Così un’altra utente di Twitter, Elisa: «Ho sentito l’armadio muoversi e un sacco di casino pensavo fossero entrati i ladri, mi son sollevata per sentir meglio e ho sentito il letto sbattermi proprio, mi sono alzata mi girava la testa e ho acceso la luce e il lampadario oscillava in un modo assurdo, terribile» E Terry Melani: «Nella mia Sicilia due scosse forti hanno svegliato Catania e non solo. Che l’alba arrivi presto e non faccia emergere lacrime».

L’appello del sindaco

«La scossa di terremoto avvertita attorno alle 2.30 ha toccato tutti noi. Non facciamoci prendere dal panico». Lo scrive su Facebook Antonio Bonanno, sindaco di Biancavilla, centro del Catanese dove si è registrata una delle scosse di terremoto più potenti tra quelle che hanno colpito la provincia nel corso della notte. «A chi si trova fuori di casa – prosegue Bonanno – diciamo di evitare di restare in prossimità di balconi e, dunque, di abitazioni. Evitate soprattutto di girare per strada con le automobili. Assieme a carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia, Protezione civile, Polizia municipale e volontari – conclude – siamo per le strade di Biancavilla a monitorare la situazione».

La scossa di sette giorni fa

Proprio una settimana fa, sabato 29 settembre, una scossa di terremoto meno forte, di magnitudo 2.9, era stata registrata, alle 14.07, dalla Rete sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, a sette chilometri a ovest di Linguaglossa, sempre in provincia di Catania. L’evento era stato localizzato ad una profondità di un chilometro, con epicentro tra i comuni Linguaglossa, Castiglione di Sicilia e Piedimonte Etneo. Fortunatamente non erano stati segnalati danni di rilievo.