Tra i suoi possedimenti si annoverano 400 macchine di lusso, che avrebbe portato come dono di nozze al suo ultimo marito, e poi un castello, un hotel, un terreno sulle colline astigiane, ville con piscine e vasche idromassaggio, una residenza bunker a Mostar, in Bosnia Erzegovia. Un patrimonio immenso accumulato in pochi anni grazie a truffe, furti di rame e metalli ferrosi e al traffico di auto, rubate in Italia e rivendute nei Paesi dell’Est. Eppure per lo Stato italiano, la regina dei rom era indigente e meritava assistenza e aiuti in denaro.
Quattrocentoventi mila euro sono stati confiscati alla donna, ma nessuno sa veramente a quanto ammonti il patrimonio che ha nascosto. Il suo è un clan numeroso. Erano Halilovic i tre minorenni che a Roma nel 2015 a bordo di un’auto pirata travolsero 9 persone e uccisero una donna di 44 anni. Era Halilovic il rom che stuprò 2 quattordicenni romane il 10 maggio 2017 in un boschetto del quartiere del Collatino. Nell’aprile del 2017 carabinieri e polizia spagnola erano riusciti a catturare Sena a Girona per un colpo realizzato con la figlia. Scarcerata è sparita nel nulla. Con i suoi segreti e il suo tesoro.