Treviglio, lascia il figlio in auto ​e muore con il collega

Una tragedia che si è consumata la mattina di Pasqua. Gian Battista Gatti, tecnico manutentore e responsabile della sicurezza alla Ecb di Treviglio, ha trovato la morte mentre stava svolgendo il suo lavoro. E con lui è morto anche un collega più giovane, Giuseppe Legnani. La morte è arrivata con l’esplosione di un serbatoio di farina in essiccazione. Il boato alle 10:00 della mattina di Pasqua. I due sono morti praticamente sul colpo. A raccontare come sono andate le cose è il figlio di Gatti, Diego: “Succedeva spesso che papà fosse chiamato a sistemare qualcosa, di notte, di giorno, non c”erano orari o festivi. L”ho visto l”ultima volta sabato sera, non ho più potuto salutarlo. Avrei voluto fare tante altre cose con lui, tra un anno sarebbe andato in pensione. Avrebbe potuto togliersi qualche sfizio, finalmente, anche se il suo lavoro gli piaceva molto”, spiega al Corriere.

La tragedia però si è consumata come una beffa. I due operai sono andati a fare un controllo di routine in mattinata e poi sono tornati a casa. A questo punto è arrivata una telefonata da parte di un dirigente che li avvisava di uno strano odore che proveniva proprio dallo stabilimento. Gatti in quel momento si trovava in auto col figlio. Si è subito recato sul posto. Ha lasciato il bimbo di dieci anni in auto ed è andato verso la fabbrica. In quello stesso istante è arrivato Legnani e i due sono entrati dentro. Immediatamente si sono resi conto della presenza di un “processo di comubustione” all’interno di un essiccatoio: pochi minuti ed è arrivata l’esplosione. Adesso gli inquirenti dovranno ricostruire l’esatta dinamica del disastro per capire cosa ha innescato la violenta epslosione.