Una routine quotidiana che, purtroppo, è durata ben sette mesi: tenuta nascosta perché Treton, a quel posto di lavoro, ci tiene davvero. E anche se le gambe facevano male e i piedi continuavano a dargli problemi su problemi, lui, per amore della figlia Karmen di 14 mesi – sua unica ragione di vita – continuava a camminare.
Ma i suoi colleghi lo hanno scoperto pochi giorni fa e da qual momento qualcosa per Lewis è cambiato. E’ stata avviata una raccolta fondi interna e segreta. Duemila dollari raccolti tra colleghi e impiegati in pensione. Alcuni di loro nemmeno conoscevano Lewis, ma hanno comunque deciso di aiutarlo.
Così qualche giorno fa il gruppo di colleghi ha chiesto a Lewis di partecipare a una “riunione sindacale”, un piano studiato ad opera d’arte per stupire il papà lavoratore con le chiavi della sua nuova auto. “Dio benedica tutti voi”, ha detto in lacrime Lewis. “Non dimenticherò mai questo vostro gesto bellissimo”. Un momento singolare, tra emozione e riconoscenza.
“Appena abbiamo saputo dei tuoi sacrifici, dei tuoi viaggi a piedi giornalieri e del tuo amore per questo lavoro abbiamo deciso di aiutarti” – spiega un suo collega durante la consegna delle chiavi dell’auto. “Ho deciso di fare una colletta, e l’intero gruppo di colleghi si è fidato di me, ma nello stesso tempo ha contribuito attivamente alla raccolta delle offerte” – continua emozionato. “Quindi a nome di tutti noi ti dono queste chiavi per poter accendere questa macchina qui posteggiata e poter venire a lavorare come il resto dei tuoi colleghi fanno”.
Trenton Lewis è entrato nell’auto, l’ha accesa ed entusiasta è andato a prendere la sua bimba per portarla a cena fuori. Certamente un comportamento lodevole. La vicenda di Trenton, pur forse dai connotati un po’ forti per l’epoca in cui viviamo, risulta un esempio di determinazione e amore di padre.