Xiaomi in Italia, una scelta in più nel mercato smartphone

Nel mercato smartphone a livello mondiale sono tre i vendor che si contendono praticamente quasi la metà del market share: Samsung, Apple e Huawei. Esattamente in questo ordine.

Al quarto posto c’è Xiaomi, nata nel 2010, che ha raddoppiato nel primo trimestre 2018 la sua percentuale di market share nel confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente, passando dal 4,3 percento a oltre l’8 percento. Una crescita vertiginosa, non comune a nessun altro vendor.

Fino ad oggi in Italia era possibile acquistare gli smartphone Xiaomi sia su Amazon, sia attraverso qualche specifico store ecommerce (tra cui GrossoShop, specializzato proprio nella vendita di smartphone asiatici), oppure anche tramite il market place non ufficiale.

Tra pochi giorni le possibilità saranno molte di più perché Xiaomi si sta muovendo nel nostro Paese oramai con decisione. Alla fine di aprile infatti, il vendor ha svelato il nuovo sito ufficiale per l’Italia.

E’ di pochissimi giorni fa la notizia della prossima apertura di uno store dedicato a Milano, verso la fine di questo mese, con le caratteristiche tipiche di chi vuole farsi apprezzare prima di tutto lasciando toccare con mano i propri prodotti.

E per chi ancora non nutre eccessiva fiducia è arrivata anche la notizia dei centri ufficiali di assistenza Xiaomi sul territorio, regione per regione, città per città, con il classico form per trovare quello più vicino. Solo in lombardia sono 21, in Italia oltre 300.

Le performance di Xiaomi sono importanti, anche perché arrivano in un momento di flessione di circa il 2,9 percento del mercato, che può solo parzialmente contare ancora sui mercati emergenti per crescere.

In flessione, nel confronto tra i trimestri anno su anno, ci sono Samsung e Oppo, ma la prima non ha ancora beneficiato dei volumi generati dal suo smartphone flagship Galaxy S9 arrivato solo a trimestre già avanzato sul mercato.

Inoltre Xiaomi è di sicuro il vendor “giovane” che più degli altri è riuscito a crescere nei mercati occidentali e in Europa, oltre che in mercati importanti come quello indiano e quello del sud-est asiatico. La Cina non basta, per le ambizioni del vendor che conta meno della metà delle sue spedizioni entro i confini nazionali.

Nel DNA dell’azienda da sempre c’è la volontà di offrire le migliori tecnologie al giusto prezzo, e in effetti è proprio un modello di fascia bassa come Redmi 5A ad avere maturato quasi la metà delle vendite, in India certamente. Secondo gli analisti la propensione all’acquisto di un nuovo smartphone vale anche una maggiore propensione alla spesa.

Non mancano a catalogo gli smartphone Xiaomi costosi, è da vedere se anche per i prezzi più elevati il vendor cinese raccoglie un’alta preferenza. Di sicuro è un’operazione riuscita perfettamente a Huawei le cui quote di mercato sono cresciute (ora 11,8 percento, con ottime performance proprio in Italia, Spagna e Germania)