Il marito aveva violentato in diverse occasioni la moglie. L’ultimo episodio proprio la sera dell’omicidio, il 6 agosto 2014: l’uomo era rientrato a casa a tarda notte e aveva iniziato a picchiare la donna. Poi un colpo di pistola e la corsa a nascondere il cadavere. Per tre mesi Edith Scaravetti ha fatto finta di nulla. Quando poi il corpo del marito è stato scoperto, per lei si sono aperte le porte del carcere.
Gli avvocati dell’imputata, durante il processo, hanno descritto il marito come “un uomo che esigeva tutto, che ha fatto vivere per 10 anni un vero calvario a Edith, fatto di violenze fisiche, psichiche e sessuali”. Per questo, hanno detto, “non potete giudicare Edith Scaravetti come una volgare assassina”.
I giurati hanno infatti tenuto in considerazione il peso delle violenze subite per anni dalla donna e la sua versione secondo la quale non sapeva che l’arma con cui ha ucciso il marito fosse carica. L’accusa aveva chiesto 20 anni, ma la donna è stata condannata per “omicidio involontario” a tre anni, pena già scontata e ora è libera. Una sentenza che divide l’intera Francia.