Stangata sugli autobus: il biglietto aumenta in un Comune su quattro

Li prendiamo tutti i giorni per muoverci in città anche se sono vecchi, lenti e qualche volta si incendiano da soli. E ora costano sempre di più. Dal 2017 a oggi almeno 17 città italiane hanno aumentato o previsto di aumentare il costo per la corsa singola dell’autobus: Milano, Torino (da 1,50 a 1,70), Napoli (da 1,10 a 1,20), Firenze (da 1,20 a 1,50) e tutte le province della Toscana. Ma anche Asti, Salerno, Savona e Belluno. La stangata tocca tutta Italia, da Nord a Sud. Se guardiamo agli ultimi cinque anni almeno 30 città hanno fatto lo stesso. In altre parole una provincia su quattro.

Le ragioni dell’aumento

La maggior parte dei Comuni è costretta ad aumentare il biglietto singolo per far quadrare i conti delle aziende di trasporto pubblico locale con i bilanci sempre più in perdita. Come nel caso di Gtt, controllata dal Comune di Torino che dal primo luglio alzerà il prezzo del biglietto singolo da 1,50 a 1,70 euro per aumentare i ricavi e ripagare più di 39 milioni di euro ai fornitori. Stesso discorso per l’Anm di Napoli, che nel 2017 ha perso soldi a ritmo di 3 milioni al mese. Se ai bilanci in rosso aggiungiamo l’evasione, l’aumento del prezzo del biglietto non solo è comprensibile, ma necessario. Proprio a Napoli il 70% di chi ha ricevuto una multa dai controllori non paga la sanzione. Negli ultimi cinque anni l’Anm è arrivata a 24 milioni di multe non riscosse. Non tutte le stangate vengono per nuocere.

Negli ultimi cinque anni trenta città hanno aumentato il costo della corsa singola

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha ammesso l’aumento del costo del biglietto singolo Atm a partire dal 1 gennaio 2019, ma non è ancora sicuro se arriverà a due euro. «Sono in corso i cantieri della M4 e stiamo progettando il prolungamento della M1 fino a Monza. Si tratta di enormi investimenti ed è per questo che dobbiamo rivedere il prezzo del biglietto, ma abbiamo previsto 2 miliardi di euro di investimenti per rinnovare la nostra flotta. Vogliamo avere tutti mezzi elettrici e a zero inquinamento entro il 2030. A fine 2018 avremo già su strada 25 bus elettrici» chiarisce Marco Granelli assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune di Milano. L’aumento più corposo dell’ultimo anno è quello previsto dalla Regione Toscana che a partire dal 1 luglio 2018 aumenterà a 1,50 euro il biglietto urbano delle sue dieci province. La decisione, osteggiata in Consiglio regionale dal sindaco di Livorno che ha votato contro, era già stata presa nel 2013 per invogliare l’azienda vincitrice a comprare nuovi mezzi di trasporto. Ma la gara per aggiudicare definitivamente il trasporto pubblico locale in Toscana è ancora in stallo per un ricorso tra i due contendenti: Mobit e Autolinee toscane. In attesa del parere della Corte di giustizia dell’Unione europea, le due aziende si sono messe d’accordo per gestire insieme l’acquisto di 2000 autobus per i prossimi anni.

Il divario Nord-Sud

Poco puntuali, troppo costosi, lenti e non sempre sicuri. Non è positiva l’opinione dei cittadini sul trasporto pubblico di Torino, Napoli e Roma. Secondo l’inchiesta sulla mobilità di Altroconsumo solo un cittadino su tre usa almeno una volta alla settimana metro o bus in queste tre città, preferendo la macchina per spostarsi. Con ricadute pesanti sull’inquinamento acustico e ambientale. Unica eccezione è Milano, dove la metro è usata da un cittadino su due. «Il problema non è il costo del biglietto ma pagare per un servizio scadente. Se gli autobus fossero nuovi, veloci e puliti i cittadini non avrebbero problemi a pagare di più. Ma il parco bus del trasporto pubblico locale è inadeguato. E il divario tra Nord e Sud Italia sta aumentando sempre di più» spiega Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori che presenterà a Napoli il 18 maggio un rapporto sulle diseguaglianze. «I cittadini pagano tante multe ma i soldi servono per ripianare i bilanci dei Comuni e non per nuovi investimenti. La soluzione? Usare più fondi europei e non aver paura di aprire ai finanziamenti dei privati».

Dal 1 gennaio 2013 a Tallinn, in Estonia, non si paga il biglietto dell’autobus

E dire che in Italia c’è addirittura un Comune dove non esistono tariffe dei bus. Succede a Livigno, paesino montano in provincia di Sondrio che dal 1991 non fa non fa pagare il biglietto ai cittadini e turisti della città. Dal gennaio del 2013 Tallinn, la capitale dell’Estonia, ha deciso di fare lo stesso. Dopo cinque anni il numero dei passeggeri non è aumentato come previsto, ma l’esperimento continua. Anche la Germania sta pensando di rendere gratuiti gli autobus per disincentivare l’uso delle macchine e ridurre i livelli di inquinamento in cinque città,ma il progetto è rimasto ancora sulla carta. Il consiglio comunale di Bruxelles ha deciso invece di rendere gratuiti bus, auto e metropolitane quando in città per almeno due giorni consecutivi si registreranno livelli elevati di polveri sottili (Pm10).