A spasso per Danzica, il gioiello polacco sul Baltico

Danzica, il più bel porto del Baltico, la città in cui ha avuto inizio la Seconda Guerra Mondiale, il luogo dove è nato Solidarnosc, il movimento sindacale che segnò l’inizio della fine del regime comunista polacco, è diventata una delle nuove mete europee da scoprire. Dei cantieri navali da cui partirono gli scioperi in tutta la Polonia rimane all’ingresso solo la vecchia insegna, “Stocznia Gdanska”: oltre il cancello numero 2, un museo interattivo – il Centro Europeo di Solidarnosc – ha trasfigurato le cupe geometrie d’archeologia industriale con l’aggiunta di inedite strutture di design e addirittura di un winter garden. Inaugurato a marzo dello scorso anno in piazza Bartoszewsk, il Museo della Seconda Guerra Mondiale è il più grande museo storico polacco, sepolto all’interno di un enorme volume sotterraneo conficcato nel suolo con i suoi spigoli appuntiti e i suoi angoli acuti. Nuova icona cittadina, la sghemba costruzione del museo contrasta con gli splendidi edifici colorati dal verde scuro al rosso opaco, dall’arancione al bianco e all’oro scintillante, che testimoniano del glorioso passato di una città cosmopolita, sede dei mercanti e dei commercianti della Lega anseatica, l’alleanza commerciale che per quattro secoli detenne il monopolio del commercio sul Mar Baltico. 70 anni fa, quando ebbe inizio la ricostruzione postbellica, quell’antica Danzica era in macerie.

Decenni di lavoro hanno riportato all’originario splendore i palazzi d’epoca che fanno corona alla fontana in bronzo di Nettuno: gioiello d’architettura, oggi il centro storico di Danzica si dipana nuovamente in un labirinto di vicoli e stradine che, tra botteghe d’antiquari, concept, wine-bar, birrifici artigianali con annesso boutique-hotel, negozi di stilisti e designer, inevitabilmente riconducono alla Via Reale. Tra la Porta Alta e la monumentale Porta Verde, accanto al Museo Nazionale, si allineano Dlugi Targ, il Mercato Lungo, principale piazza di Danzica, e la Via Lunga, che insieme disegnano il tracciato del più lungo asse urbanistico dell’Europa medioevale, luogo di parate e ingressi trionfali dei re polacchi. La Via Reale si fa largo in mezzo ai portali rinascimentali, manieristi, barocchi, rococò, delle residenze appartenute alle famiglie patrizie, ai banchieri, agli armatori, ai mercanti, e alle facciate decorate dei palazzi storici come la cosiddetta Corte di Artù, la Dwór Artusa, in cui si riunivano le corporazioni della Lega.Sotto la volta stellata della vasta sala, tra modelli navali ed armature, spicca una smisurata stufa rinascimentale di maiolica, composta da oltre 500 piastrelle con i ritratti dei sovrani d’Europa; del complesso museale fa parte anche l’affascinante Sien Gdanska, casa d’epoca che conserva in parte gli arredi originali. Scalati i 400 gradini della basilica Mariacka e abbracciato con lo sguardo il panorama fino al porto e al belvedere di Gora Gradowa, l’altra estremità dello skyline cittadino, si ridiscende nell’inestricabile gomitolo del centro antico fino alle austere linee gotiche del complesso del Corpo di Guardia, ex prigione oggi sede del Museo dell’Ambra, che raccoglie tesori intagliati nella preziosa resina, tradizionale ricchezza del Baltico. La Mariacka è la strada su cui tuttora si affacciano le botteghe dei bijoutiers dell’ambra, incuneate sotto il lastricato, nascoste dietro portoni rococò a cui si accede da scale terrazzate ornate da bocche di grondaia.

Il vecchio porto sulla Motlawa, approdo delle imbarcazioni anseatiche, oggi vede il transito delle navi da crociera dirette ai fiordi norvegesi e al mare del Nord. É una lunga quinta teatrale di antiche facciate tra cui spunta la gru portuale quattrocentesca, la più alta dell’Europa medioevale; il meccanismo interno, una grande ruota in legno azionata con la sola forza delle gambe, è rimasto intatto e costituisce il biglietto da visita del Museo del Mare, che racconta la storia navale della Polonia anche attraverso gli allestimenti del Soldek, un battello a vapore costruito nei cantieri locali e ormeggiato poco più avanti. La visita non è completa senza una puntata a Gdynia e Sopot, che con Danzica formano un’unica area metropolitana collegata dalla ferrovia urbana. Mentre la prima è un vivace centro urbano, meta di shopping e movida, la seconda è la località balneare più chic della Polonia, con spiagge infinite di sabbia soffice, il vecchio faro, lo stabilimento termale, i palazzi belle-époque, i villini liberty e un pontile di legno che si tuffa nel Baltico per mezzo chilometro, punto di partenza dei catamarani a motore che collegano via mare le “Tre Città”.