Caffè al ginseng: sai cosa stai bevendo?

Ormai praticamente tutti i bar, le macchinette del caffè al lavoro o quelle che abbiamo in caso offrono il caffè al ginseng. È in genere scelto da chi non può assumere caffeina, ma è amato anche per il suo gusto. Molto siti web lo definiscono un’alternativa alla tazzina di caffè, elencando tutti i benefici che avrebbe per la salute. In realtà le virtù elencate sono quelle relative alla radice di ginseng, da sempre usata nella medicina cinese. Tra le sue caratteristiche ci sono quelle di aiutare contro:

  • la stanchezza,
  • lo stress, soprattutto quello ossidativo,
  • l’infiammazione,
  • l’invecchiamento cellulare,
  • le difese immunitarie deboli.

Secondo la medicina cinese aiuta anche a ridurre la disfunzione erettile, anche se mancano studi scientifici certi.

I modi migliori per assumere il ginseng

  • Gli esperti consigliano di mangiare la radice cruda oppure di cuocerla per pochi minuti al vapore in modo da ammorbidirla.
  • Può essere bevuta in una tisana. La preparazione è simile a quella a base di zenzero. Si taglia a pezzetti, la si lascia nell’acqua bollente per almeno cinque minuti. Successivamente si filtra.
  • Può essere anche aggiunto a zuppe e minestre.
  • In commercio ci sono diversi tipi di integratore di ginseng. Vanno assunti prima dei pasti e mai prima di coricarsi. Per una migliore assimilazione deve contenere tra il 2 e 3% di ginsenosidi.

Gli ingredienti del caffè al ginseng

Naturalmente gli ingredienti del caffè al ginseng cambiano a seconda della marca che scegliamo. Di solito contiene:

  • crema di latte o latte in polvere. A volte si tratta di latte di origine vegetale;
  • zucchero, che può variare anche di molto. Le versioni meno dolci ne forniscono circa 7 grammi, che corrispondono più o meno a una bustina o a un cucchiaino e mezzo. Ce ne sono versioni che possono però arrivare anche a 14 grammi, un quantitativo davvero notevole;
  • caffè: tendenzialmente la percentuale di caffè istantaneo presente è intorno al 10% del totale del prodotto. Di conseguenza la caffeina è molto limitata. Si usa il caffè istantaneo e non quello tradizionale perché si tratta di una bevanda solubile;
  • estratto secco di ginseng: è l’estratto della radice. Si trova in piccole quantità, che partono da 0,03% per arrivare a 0,60 per cento;
  • grassi: i migliori caffè al ginseng non contengono grassi idrogenati, né grassi trans, che sono i più pericolosi per la salute. Va detto che però molte versioni contengono olio di palma e grassi idrogenati, che minano il benessere;
  • aromi: anche in questo caso dipende molto dalla marca. I migliori non ne contengono o al massimo contengono aromi naturali. Quando sull’etichetta troviamo scritto aromi senza alcuna indicazione significa che sono aromi artificiali;
  • addensanti: servono ad aumentare la densità del caffè. Possono essere sia di originale animale, che vegetale.

Caffè al ginseng: quando bisogna evitarlo?

Anche se il contenuto di ginseng è spesso molto limitato, bisogna evitare di berlo se assumiamo alcuni tipi di farmaci, come l’efedrina, alcuni antibiotici, la clozapina e con altri principi attivi. In via generale se assumiamo farmaci, è bene chiedere consiglio al medico prima di bere il caffè al ginseng.