G7, Merkel contro Conte sulla Russia: “Sanzioni? Era meglio parlarne prima”

A margine del G7 in Canada, i leader dei Paesi industrializzati si leccano le ferite per un vertice che – per usare le parole della Merkel – ha avuto un finale “deludente” e “deprimente”. Non che l’avvio fosse stato più tranquillo del finale. E infatti se a tempo scaduto Trump ha ritirato la firma al testo finale dell’incontro, scatenando la reazione di Trudeau, in avvio erano state le sanzioni alla Russia e la possibilità di riammetterla al G8 a scaldare l’atmosfera.

I fatti sono noti. Prima ancora del suo arrivo in Canada, il presidente Usa ha invitato gli altri Paesi a rivedere la loro posizione sulla estromissione di Mosca dal vertice. Alla reazione negativa e unanime degli Stati Ue, ha fatto eccezione però il neo premier italiano Giuseppe Conte. Il quale, non si è fatto pregare due volte e ha colto la palla al balzo per schierarsi al fianco di Trump in favore di una apertura verso Putin e della cancellazione delle sanzioni.

Parole che non sono piaciute alla Merkel, la quale a margine del summit – riferendosi a Conte – ha detto: “Ha reagito velocemente. Sarebbe stato bello se ci fossimo parlati prima”. Difficile nascondere l’irritazione. “Ho parlato con il nuovo premier italiano Conte – ha aggiunto la Cancelliera – e gli ho offerto collaborazione su un tema concreto come la lotta alla disoccupazione giovanile”. La Merkel si dice certa che “il clima cambierà” nella relazione italo-tedesca, anche se ora i partiti di maggioranza si sono dimostrati ostili a Berlino. “In passato – ha detto la Cancelliera in una intervista ricevetti insulti durante molte campagne elettorali, ad esempio in Grecia e Portogallo, poi quando le campagne elettorali finiscono e si avanzano progetti comuni concreti, il clima cambia”.