I problemi economici sono pericolosi per il cuore

Rispetto ad alcune decine di anni fa, le condizioni economiche di molti giovani sono peggiorate; ciò è vero non solo per quanto concerne il nostro Paese, è un problema che riguarda il mondo intero. Si stima, ad esempio, che in America quasi il 50per cento delle persone affronti un calo dei propri guadagni nel corso degli anni. Una percentuale che descrive un fenomeno decisamente rilevante, le cui possibili ripercussioni nel campo della salute sono però ancora poco studiate. Ed è proprio in questa direzione che si è mosso una recente ricerca, pubblicata su Circulation ed effettuata dalla University of Miami, secondo cui problemi di natura economica, specialmente se protratti nel tempo, espongono a un concreto pericolo di soffrire di disturbi cardiovascolari, fino a rivelarsi, a lungo andare, fatali.

Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno preso in esame i risultati di uno studio che, a partire dagli anni ’90, ha coinvolto migliaia di giovani americani; stiamo parlando del CARDIA (Coronary Artery Risk Development in Young Adults). Grazie all’esame di questo studio si è potuto valutare quanto fossero cambiati i guadagni di circa 4mila partecipanti nell’arco di dieci anni, tra il 1995 e il 2005, e quanto fosse mutata la loro condizione di salute nel decennio successivo, tra il 2005 e il 2015. Ciò che è emerso con maggiore evidenza è il fatto che un dissesto finanziario aumenta fino al 200per cento il rischio di morire per qualunque causa nei 10 anni successivi, e in misura ancora maggiore quello di soffrire di un disturbo cardiovascolare, come infarto, ictus o insufficienza cardiaca.

Va detto che non è ancora chiaro perché ciò accada, ma tra le ipotesi avanzate spiccano i vizi – come quelli del fumo e dell’alcol – che i problemi finanziari tendono ad alimentare. Oltre all’ovvia maggiore difficoltà nell’accesso alle cure determinata dalla minore disponibilità di denaro.