Manovra, multe e Imu non pagate? Il Comune può pignorare i conti correnti

Diventano pignorabili i conti correnti, anche per il mancato pagamento delle multe e delle imposte locali. Anche se al premier Giuseppe Conte «non risulta». Diventa un caso l’emendamento alla legge di Bilancio 2020, di cui sono circolate ieri alcune indiscrezioni, che proporrebbe di estendere l’applicazione del cosiddetto «accertamento esecutivo» anche ai tributi locali come l’Imu o la Tari. Il Comune e gli altri enti locali potranno richiedere il pignoramento del conto corrente del contribuente già dopo la mancata risposta all’avviso di accertamento e all’intimazione di pagamento. È una delle modalità con le quali il governo conta di ridurre l’evasione fiscale.

Il premier Conte: «Non mi risulta»

«I cittadini non si devono preoccupare, non mi risulta». Così il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha risposto a chi gli chiedeva informazioni sull’esistenza di una norma in manovra che permetterebbe agli enti locali, in particolare ai Comuni, di bloccare i conti a chi non paghi multe e altre tasse locali.

Atto immediatamente esecutivo

Dal punto di vista pratico, a partire dal 1 gennaio 2020, l’avviso di accertamento inviato dal Comune al contribuente dovrebbe contenere l’intimazione ad adempiere. Una volta trascorso il termine di 60 giorni per la presentazione del ricorso, l’atto diventerebbe immediatamente esecutivo e il Comune potrà rispondere con il pignoramento del conto corrente al mancato pagamento della somma indicata nell’avviso. In sostanza scompare il passaggio intermedio dell’invio della cartella esattoriale.

I meccanismi

Bisognerà comunque capire come funzionerà a seconda del sistema di riscossione adottato dai comuni, se attraverso Agenzia delle Entrate – Riscossione, o con agenzie come EquiRoma o con uffici in proprio (in house). In ogni caso, per determinati importi, sarà possibile chiedere la rateizzazione.