Vitamina K2, molecola della giovinezza: ecco come assumerla

Mai più senza K2, consiglia Assolatte, perché è questa la vitamina-chiave per combattere gli effetti dell’invecchiamento: dalla pelle rilassata ai problemi cardiaci, dalle rughe alla carie dentaria, alle vene varicose. Inoltre, se i livelli sono troppo bassi le ossa faticano a mantenere un’adeguata mineralizzazione e cresce il rischio di fragilità ossea e osteoporosi.

È ampio, infatti, lo spettro d’azione della più giovane delle vitamine perché scoperta molto tempo dopo le altre vitamine ­ e, ricerca dopo ricerca, si continuano a individuare nuovi benefici. Al punto da farla inserire tra i nutrienti indispensabili e da procacciarsi ogni giorno, scegliendo gli alimenti che la contengono naturalmente, come latte, yogurt, burro, formaggi freschi morbidi e fermentati, come Gorgonzola, Taleggio e Brie.

L’attenzione a non farsi mai mancare la vitamina K2 diventa più importante dopo i 50 anni e in casi di menopausa precoce o amenorrea, quando la carenza è documentata. Ma anche l’assunzione prolungata di antibiotici, la malnutrizione, l’abuso di alcol e gravi patologie intestinali o epatiche possono comportare un deficit.

La principale funzione della vitamina K2 è quella di legare il calcio che circola nel sangue, evitando che si depositi nelle arterie e nei tessuti molli, e di dirottarlo nelle ossa. Con due risultati: diminuire il rischio che si formino placche di calcio nelle arterie e aumentare la calcificazione ossea, proteggendo sia dalle patologie cardiovascolari che da quelle legate all’osteoporosi.

La vitamina K2 è anche una garanzia di eterna giovinezza estetica perché contribuisce a mantenere la pelle tonica e senza rughe, come hanno rilevato gli studi condotti sulle popolazioni orientali che ne assumono molta con I cibi, come coreani e giapponesi.

Per assumere i 25-50 microgrammi di vitamina K2 consigliati ogni giorno dai nutrizionisti, bastano 80 g di formaggio fermentato. Invece consumando le tre porzioni giornaliere di latte e yogurt consigliate dai Larn (pari a due bicchieri di latte e un di yogurt) si arriva già a coprire il 15per cento della rda consigliata. Se nel corso della giornata si consumano anche uova, carne o cereali si aumenta l’intake. Quella assunta tramite il consumo di alimenti lattiero-caseari (ossia il menachinone) viene lavorata dai batteri presenti nell’intestino, che la trasformano in una forma bioattiva.