Come se ciò non bastasse, stando a un recente studio della University of California (campus di Riverside), ai suddetti rischi potrebbe essere soggetta non soltanto la progenie diretta, ma anche le future generazioni: un possibile ‘effetto transgenerazionale’, insomma, dei disordini feto alcoli. La ricerca, pubblicata sulla rivista Cerebral Cortex, è stata eseguita su alcuni topi di laboratorio sui quali è stato osservato, nell’arco di tre generazioni, l’impatto dell’assunzione di alcol durante la gestazione a partire dall’origine della progenie.
Ne è emerso che tutte le generazioni di topi hanno mostrato un incremento dei disturbi di ansia, depressione e deficit senso-motori; nonché una significativa riduzione di peso corporeo e dimensione del cervello. Evidenziando, dunque, un forte effetto transgenerazionale dell’esposizione prenatale all’etanolo; effetto che, secondo i ricercatori, può manifestarsi anche nell’essere umano.
Alla luce di questi risultati sarebbe fondamentale, sostengono ancora gli scienziati, mettere a punto nuove terapie e strategie di prevenzione che aiutino a porre un freno a questo pericoloso effetto a cascata legato all’alcol su tutta la discendenza