Il giornale diretto da Marco Travaglio pubblica date e tratte di tutti i voli compiuti dall’aereo affittato in leasing dal governo precedente. Contratto che Giuseppe Conte ha deciso di disdire e sul quale è anche in corso una verifica della Corte dei conti. 150 milioni di investimento complessivo finora sostenuto dalle casse dello Stato. L’Airbus 340 è stato utilizzato per due volte anche da Sergio Mattarella, per le sue trasferte di Stato in Argentina e Uruguay.
Nel reportage il Fatto segnala come l’aereo fosse stato affittato per le tratte molto lunghe, ma poi si stato di fatto utilizzato per viaggi brevi, anche di poche centinaia di chilometri, il che ha reso il costo-chilometro ancora più alto. “Un biglietto di linea può costare anche 100 volte di meno”. L’aereo non ha mai trasportato più di 120 passeggeri.
I numeri sull’Airbus sono stati diffusi anche sul Corriere della Sera. Scrive Gian Antonio Stella: “Spiccano, nella tabella dei 47 voli annotati alla voce «A340», che potrebbe contenere solo i viaggi più significativi, alcune trasferte di Paolo Gentiloni (Tbilisi, Abidjan, Ankara, Beirut, Jerevan…) quand’era ministro degli Esteri. E uno di Roberta Pinotti a Riad. Tutti gli altri, dice la lista, li ha fatti l’allora ministro degli esteri Alfano. Con 31 persone a Lubiana, con otto a New York, con nove (ma solo due al ritorno) a Washington, dieci a Giakarta, sette ad Abu Dhabi…
Ancora Stella: Numeri che contrastano clamorosamente, se saranno confermati, con gli spazi a disposizione degli ospiti mostrati l’altro giorno dai due ministri nel reportage sul velivolo da tempo nel mirino dei pentastellati. File e file e file di sedili, vuoti come praticamente sono sempre stati in tutte le «escursioni» estere. «E tutto per cosa?», ha chiesto Danilo Toninelli, «Per riempire l’ego di Matteo Renzi». «L’aereo doveva stare a Ciampino ma non è stato possibile perché è troppo grande, come l’ego di Renzi», ha rincarato Luigi Di Maio, «Lui ci voleva mettere anche la vasca Jacuzzi…». Replica renziana: «Il cosiddetto Air Force Renzi è una delle più grandi bufale messe in campo dal M5S, un attacco personale, perché non hanno possibilità di fare un ragionamento sull’export».