Un giugno mai visto che stupisce gli esperti. Dobbiamo abituarci a una nuova normalità?

Gli esperti sono rimasti sorpresi per l’ondata di calore che ha investito l’Europa occidentale?

Non solo per l’intensità, che ha portato le temperature a livelli record, quanto per il periodo. Casi simili sono tipici di luglio e agosto, a fine giugno sono poco frequenti.

I casi meteo anomali stanno diventando sempre più comuni. Siamo di fronte alla «nuova normalità»?

Ci troviamo a fronteggiare una fase di passaggio che ci porterà a confrontarci con un clima profondamente diverso rispetto al recente passato. Tutti gli studi sull’evoluzione climatica dei prossimi decenni sono univoci e prospettano un’unica torrida tendenza: farà più caldo, i ghiacciai si scioglieranno, il livello del mare si innalzerà, alcune aree diventeranno deserti. Con tutte le conseguenze che possiamo immaginare e (forse) prevenire se agiamo in fretta e con misure decise

Questa ondata di caldo è collegabile al riscaldamento globale?

Direttamente no perché, pur se non usuale per gli ultimi giorni di giugno, abbiamo vissuto ondate di calore lunghe e con temperature altissime in luglio e agosto anche nel 2015, nel 2017 e l’anno scorso. È vero però che questi episodi si inseriscono in una tendenza al rialzo delle temperature globali, questa sì dovuta ai cambiamenti climatici. Le ondate di calore c’erano anche negli anni ‘70-’80 del secolo scorso, ma non erano così intense e ravvicinate

Quella attuale è paragonabile con le ondate di calore del 2003 in Europa occidentale e del 2010 in Russia?

La prima in Francia e Italia fece migliaia di vittime specie tra la popolazione più anziana e malata, quella in Russia centrale fu aggravata da altissimi livelli di inquinamento. Questa non dovrebbe essere così lunga, ma ne potrebbero arrivare altre durante la stagione.

Quali sono le condizioni meteo che hanno determinato queste temperature così elevate?

Da alcuni giorni l’Europa centro-occidentale, con esclusione di Portogallo e Italia meridionale, è attraversata da una corrente d’aria calda sahariana che si insinua tra due aree di bassa pressione posizionate sull’Atlantico a ovest della penisola iberica e sopra i Paesi baltici. Detto in modo semplice: l’anticiclone africano è riuscito a invadere il Mediterraneo occidentale scalzando l’anticiclone delle Azzorre. Le alte temperature notturne associate agli alti valori di umidità determinano l’afa e il disagio di questi giorni. Le previsioni inquadrano questa situazione anche per l’inizio della prossima settimana, ma con livelli di temperatura sotto i record degli ultimi giorni.

Siamo preparati per affrontare questi episodi estremi?

Rispetto al 2003 è giusto dire che il ministero della Salute e la Protezione civile si sono attrezzati per avvertire la popolazione dell’arrivo delle ondate di calore. Sono sei oggi e sedici domani secondo il ministero della Salute le città da bollino rosso per il caldo, con allerta massima in Piemonte, pianura lombardo-emiliana e Toscana interna. Si può fare qualcosa in più per arrivare alle persone che non seguono i bollettini meteo, per esempio esponendoli anche in negozi e supermercati.